per tutti quelli che hanno un cane barbone… o vorrebbero averlo
I poteri straordinari dei nostri barboncini
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Questa testimonianza si trova nel capitolo 15 di un libro scritto da Rupert Sheldrake, un biologo inglese, autore di diversi libri. Il libro al quale mi riferisco si intitolava Dogs that know when their owners are coming home, fu pubblicato nel 1999 e due anni dopo comparve anche in Italia con il titolo I poteri straordinari degli animali, mentre la traduzione letterale del titolo inglese originale sarebbe stata all’incirca Cani che sanno quando i loro padroni stanno tornando a casa e faceva riferimento all’eccezionale e per noi incomprensibile capacità dei cani di individuare persone e luoghi anche a grande distanza, come in quest’altra testimonianza, tratta dal capitolo 12 del volume e riguardante Tasha, la barboncina di Alice Palmer, di Chicago:
Nel suo libro, Sheldrake cita una lunga serie di testimonianze e di interviste a dimostrazione della propria tesi secondo la quale gli animali possiedono capacità che l’uomo ha perduto con la sua evoluzione, alcune delle quali fanno venire anche un po’ i brividi, come questa tratta dal capitolo 6 e sempre riferita a un cane barbone:
Nel momento in cui scrivo questo articolo, il volume in italiano non è più disponibile, se ne trova solo una versione ebook in inglese, ragion per cui ho voluto trarre da esso una serie di episodi che si riferiscono proprio ai nostri amici barboncini e che probabilmente stupiranno più gli altri che noi proprietari di un barboncino, che abbiamo vissuto alcune situazioni come questa, tratta dal capitolo 7:
Credo che anche quest’ultima esperienza, tratta dal capitolo 5 del libro, sarà comune a chi ha vissuto con un cane barbone:
E voi? Avete vissuto esperienze analoghe o simili? Se vi è capitato, scrivetelo nei commenti a questo articolo.