Cibi industriali

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Caratteristiche generali

Charlie (di Monica Licari)

Vantaggi dei cibi industriali

  • Se di buona qualità e conformi alle linee guida di enti riconosciuti (come la FEDIAF in Europa e l’ASSALCO in Italia), i cibi industriali disponibili in commercio garantiscono l’apporto di tutti i nutrienti essenziali (proteine, grassi, carboidrati, vitamine, minerali) nelle giuste proporzioni. Questo elimina il rischio di carenze o eccessi, molto frequenti nelle diete casalinghe improvvisate[1].
  • Sono facili da dosare, somministrare e conservare, anche perché non richiedono preparazione e hanno una lunga durata di conservazione.
  • A seconda della qualità, possono essere più economici rispetto a una dieta casalinga ben formulata, che richiede ingredienti freschi e integratori.
  • Soprattutto le crocchette, sono disponibili in innumerevoli formulazioni specifiche per malattie o condizioni particolari del barboncino: da quelle monoproteiche (che cioè contengono una solo fonte di proteine animali) a quelle senza cereali (o “grain free”), indispensabili ad esempio in caso di allergie e intolleranze alimentari (vedi il paragrafo “Allergie alimentari”), da quelle estruse a quelle pressate a freddo, sino a quelle indicate in specifiche patologie (vedi in questo linro la sezione il capitolo “L’alimentazione del barboncino ammalato”);
  • Le crocchette, grazie alla loro consistenza che richiede una maggiore attività masticatoria da parte del cane, possono contribuire a ridurre l’accumulo di placca e tartaro, un problema comune nei barboni toy e nani predisposti a malattie parodontali[2].
Leoncino (di Francesca Impeciati)

Svantaggi dei cibi industriali

  • La loro qualità è molto variabile non solo da marca a marca, ma anche da prodotto a prodotto della stessa marca. Alcuni cibi industriali di fascia bassa (il che non significa necessariamente quelli più economici, perché la qualità non è sempre proporzionale al prezzo) possono contenere ingredienti di scarsa qualità come cereali raffinati (mais, frumento o altri) utilizzati come riempitivi ma che possono causare sovrappeso od obesità, sottoprodotti di origine animale, proteine vegetali di bassa qualità, additivi artificiali potenzialmente dannosi come conservanti, coloranti o appetizzanti (approfondiamo questo aspetto nelle prossime righe);
  • Alcuni cani possono sviluppare intolleranze o allergie a specifici ingredienti (ad esempio pollo, manzo o cereali), anche in alimenti di buona qualità.
  • Alcuni barboncini, specie se già abituati a sapori più intensi derivanti da cibo umido, casalingo o avanzi della nostra tavola dati come “premietti”, possono trovare le crocchette poco appetibili e conseguentemente cibarsi in modo insufficiente.
  • Alcuni studi hanno evidenziato potenziali effetti negativi legati al consumo di sole crocchette, sottolineando l’importanza di un’alimentazione varia e bilanciata e suggerendo l’integrazione con alimenti freschi (piccole quantità di carne magra cotta, pesce senza lische, verdure cotte, yogurt naturale senza zuccheri aggiunti, ecc.) anche per stimolare adeguatamente il sistema immunitario del cane[3]. In questi casi è però necessario ridurre il quantitativo di crocchette fornito al barboncino nella misura in cui il loro valore nutritivo è sostituito dagli alimenti freschi.
  • I processi industriali, per quanto controllati, si basano su cotture ad alte temperature e pressioni che in parte denaturano alcuni nutrienti come vitamine ed enzimi e possono ridurre la digeribilità delle proteine[4].
Joy (di Rossella Cuoco)

Consigli per chi usa cibi industriali

  • i cani sono animali onnivori, come l’uomo, ma allo stato naturale preferiscono la carne alle verdure; di conseguenza, anche la loro dieta deve comprendere alimenti sia di origine animale che vegetale, ma con una prevalenza dei primi;
  • per legge i produttori di alimenti per animali devono elencare sulle confezioni gli ingredienti in ordine decrescente di volume, per cui i primi ingredienti riportati nell’elenco sono i componenti più importanti di quel cibo e devono preferibilmente essere di origine animale (carne o pesce);
  • la presenza nell’elenco degli ingredienti di parole come “sottoprodotto”, “animale”, “carne”, “parti di carne”, non seguite da indicazioni più specifiche come “pollo”, “manzo”, “tacchino”, “pesce”, ecc. è spesso segno di scarsa qualità del prodotto, probabilmente realizzato con parti residue di animali, come quelle che restano come scarti negli impianti di confezionamento della carne;
  • alimenti di origine non naturale come aromi artificiali, correttori di sapidità, conservanti e coloranti non dovrebbero essere presenti, oppure esserci ma in quantità minime (attenzione, però, a non confonderli con integratori di vitamine, minerali oppure di grassi come omega-3 od omega-6);
  • carboidrati come riso, mais, grano, soia, avena, orzo o altri cereali o fonti alternative di carboidrati (ad esempio patate dolci o piselli) devono essere presenti in quantità non preponderanti rispetto al volume totale, ancor meglio se costituiscono non più del 20% del totale e, se si tratta di prodotti integrali, non raffinati;
  • ricordiamoci che esistono in commercio cibi formulati espressamente per alcune età o condizioni del nostro barboncino: cuccioli, anziani, barboncini obesi, diabetici e così via (le indicazioni alimentari specifiche per queste situazioni si trovano nella seconda parte di questo libro, nei capitoli di questo volume “L’alimentazione del barboncino ammalato” e “Piano alimentare consigliato”).

[1] “Gli alimenti commerciali completi e bilanciati sono formulati per soddisfare i fabbisogni nutrizionali dei cani in diverse fasi di vita e con diverse esigenze. Sono sottoposti a rigorosi controlli di qualità e sono una scelta sicura e conveniente per la maggior parte dei proprietari.” (tradotto da Hand M. S., Thatcher C. D., Remillard R. L., Roudebush P., Novotny B. J., Small animal clinical nutrition, Mark Morris Institute, 2010, V edizione).

[2] “L’azione meccanica della masticazione di alimenti secchi può contribuire a ridurre l’accumulo di placca e tartaro, migliorando la salute orale, soprattutto in razze di piccola taglia.” (tradotto da Gawor J. P., et al., Influence of diet on oral health in cats and dogs, in Journal of nutrition, 2006, 136.7, p. 2021).

[3] Cfr. ad esempio Allegretti J., Sommers K., The complete holistic dog book: home health care for our canine companions, Celestial Arts, 2003.

[4] “Il processo di estrusione, sebbene efficiente e sicuro, può influenzare la qualità nutrizionale degli alimenti secchi, in particolare la digeribilità delle proteine e la biodisponibilità di alcune vitamine.” (tradotto da Tran Q. D., Hendriks W. H., Van der Poel A. F. B., Effects of extrusion processing on nutrients in dry pet food, in Journal of the science of food andagriculture, 2008, 88(9), p. 1487).

  • [5] “La qualità degli ingredienti e il profilo nutrizionale degli alimenti secchi per cani possono variare notevolmente. È fondamentale leggere attentamente le etichette e scegliere prodotti formulati con ingredienti di alta qualità e privi di additivi inutili o potenzialmente dannosi.” (tradotto da Thompson A., Ingredients: a closer look at pet food ingredients, labeling, and regulation, in Topics in companion animal medicine, 2008, 23(3), p. 127.

La barboncina nella foto in alto è Chloe (di Deborah Federico).

Questo articolo è tratto da "IT'S PAPPA TIME!"
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