L’alimentazione nel barboncino obeso

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Prevalenza e fattori di rischio specifici

  • Essendo cani di piccola taglia, noi proprietari tendiamo spesso a sottostimare l’impatto calorico di piccoli extra (bocconcini, avanzi da tavola), che in un cane di 2, 3 o 4 chili rappresentano invece una quota significativa del fabbisogno giornaliero alimentare. Sebbene i cani di piccola taglia abbiano un metabolismo basale più elevato per chili di peso rispetto ai cani grandi, il loro fabbisogno calorico totale è inferiore.
  • L’eventuale sterilizzazione o castrazione del cane riduce il fabbisogno energetico di circa il 20-30%, aumentando il rischio di sovrappeso se la dieta non viene adeguata.
  • Molti barboni toy e nani vivono in appartamento e conducono una vita relativamente sedentaria, con passeggiate brevi e poco gioco attivo.
  • L’aspetto tenero e il carattere affettuoso possono indurre i proprietari a concedere più cibo del necessario, come forma di gratificazione, ad esempio senza riuscire a resistere ai loro occhioni supplicanti quando ci vedono mangiare qualcosa che li attrae.

Conseguenze dell’obesità sulla salute

  • ridotta aspettativa di vita: gli studi più attendibili dimostrano che i cani obesi vivono in media due anni in meno rispetto ai cani normopeso;
  • problemi articolari: il peso eccessivo sovraccarica le articolazioni, accelerando l’usura della cartilagine e causando soprattutto artrosi, displasia dell’anca (anche se meno frequente che in razze grandi) e rottura del legamento crociato;
  • diabete mellito: l’obesità causa insulino-resistenza, predisponendo al diabete di tipo 2;
  • malattie cardiovascolari: come ipertensione e aumento del carico di lavoro cardiaco;
  • difficoltà respiratorie: soprattutto durante l’esercizio fisico o in climi caldi;
  • lipidosi epatica: accumulo di grasso nel fegato, che può portare a insufficienza epatica;
  • aumento del rischio anestesiologico in caso di procedure (come la detartrasi) o veri e propri interventi che richiedano l’anestesia;
  • dermatiti: consistenti soprattutto in infiammazioni cutanee nelle pieghe della pelle in eccesso, favorite dall’umidità e dallo sfregamento;
  • neoplasie: alcuni studi suggeriscono un’associazione tra obesità e aumento del rischio di alcuni tipi di tumore.

Strategie nutrizionali per la prevenzione

  1. Controllo delle porzioni utilizzando un misurino per pesare il cibo (sia crocchette che umido) con una bilancia da cucina. Non fidarsi delle “tazze” o dei dosaggi “a occhio” e ricordarsi che le indicazioni sulle confezioni degli alimenti sono a volte leggermente eccessivee vanno adattate al singolo cane.
  2. Scelta dell’alimento:
    1. Alimenti commerciali: preferire alimenti specifici per cani di piccola taglia (“small breed”) e, in caso di tendenza al sovrappeso, formulazioni “light” o “weight control”, con un contenuto calorico ridotto, più fibre (per aumentare il senso di sazietà) e L-carnitina (per favorire il metabolismo dei grassi).
    1. Diete casalinghe: solo se formulate da un veterinario nutrizionista. Devono essere bilanciate e a ridotto contenuto calorico, con un’adeguata integrazione.
  3. Limitare gli extra: bocconcini, snack, avanzi da tavola devono essere limitati al massimo (non più del 10% dell’apporto calorico giornaliero) e conteggiati nel bilancio calorico totale. Scegliere snack sani e a basso contenuto calorico (vedi il paragrafo “Gli snack o bocconcini-premio”).
  4. Non lasciare il cibo sempre a disposizione perché questo favorisce l’iperalimentazione. Somministrare 2-3 pasti al giorno, a orari regolari, e rimuovere la ciotola dopo 15-20 minuti.
  5. Pesare regolarmente il cane, all’incirca ogni mese.

Strategie nutrizionali per la gestione (dimagrimento)

  1. Consultare un veterinario per escludere cause mediche di obesità (ad esempio ipotiroidismo), valutare lo stato di salute generale e stabilire un obiettivo di perdita di peso realistico e sicuro (corrispondente, in genere, a 1-2% del peso corporeo a settimana).
  2. Seguire una dieta ipo-calorica, che può consistere in:
    1. alimenti commerciali dietetici: formulazioni specifiche per la perdita di peso, con un contenuto calorico molto basso, alto contenuto di proteine (per preservare la massa magra), fibre elevate e integrazione di L-carnitina;
    1. oppure diete casalinghe terapeutiche: formulate dal veterinario nutrizionista.
  3. Controllo rigoroso delle porzioni per seguire scrupolosamente le indicazioni del veterinario sulle quantità di cibo.
  4. Eliminazione degli extra: durante il dimagrimento, gli extra sono vietati, a meno che non siano specificamente inclusi nel piano dietetico dal veterinario.
  5. Aumento graduale dell’esercizio fisico: iniziare con passeggiate brevi e aumentare gradualmente durata e intensità, previa valutazione veterinaria per escludere problemi cardiaci o articolari.
  6. Monitoraggio costante: pesare il cane ogni settimana e registrare i progressi. Il veterinario adatterà la dieta in base ai risultati.

Mantenimento del peso forma

  • dieta di mantenimento: un alimento meno restrittivo rispetto a quello dietetico, ma comunque controllato nelle calorie;
  • controllo continuo delle porzioni: non “allentare” la disciplina;
  • esercizio fisico regolare: passeggiate, gioco, attività che mantengano il cane attivo;
  • monitoraggio del peso: controlli periodici per intervenire tempestivamente in caso di nuovo aumento di peso.

Conclusioni

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