Oltre ad allergie e intolleranze alimentari, i nostri barboncini possono soffrire di altri disturbi gastrointestinali legati all’alimentazione.
Ogni cane costituisce un individuo a sé, diverso dagli altri, e alcuni barboncini presentano un sistema digestivo più sensibile, predisposto a feci molli se non a vera e propria diarrea, a rumori intestinali (borborigmi) se non vera e propria flatulenza (le “puzzette” che un po’ ci fanno ridere, ma un po’ ci imbarazzano specie se capitano in presenza di altre persone).
Ci riferiamo qui a problemi gastrointestinali che non dipendono da vere e proprie allergie, ma da cause non sempre facilmente individuabili, ma che spesso consistono in un transito intestinale troppo rapido, in un cattivo equilibrio della flora intestinale (il microbiota) o, più semplicemente, dall’assunzione di alimenti poco digeribili, non corretti o con troppi additivi.

In questi casi, le principali contromisure da adottare sono:
- preferire ingredienti facilmente assimilabili come riso ben cotto, pollo, tacchino, oppure pesce bianco;
- evitare cereali integrali in eccesso, legumi, grassi di bassa qualità;
- somministrare piccole quantità di fibre solubili per aiutare a regolare il transito, ottimi e naturali sono ad esempio i semi di psillio, che contengono una grande quantità di mucillagine;
- usare (sotto controllo veterinario) piccole quantità di prebiotici (come i cosiddetti MOS e FOS, acronimi rispettivamente di Mannano-OligoSaccaridi e Frutto-OligoSaccaridi) e di probiotici (ad esempio Lactobacillus e Bifidobacterium, presenti anche in integratori e alimenti per l’uomo) per riequilibrare il microbiota;
- nei casi in cui si sospetta una accentuata sensibilità a una specifica proteina, si possono provare diete monoproteiche, costituite da una sola fonte proteica di origine animale possibilmente mai assunta prima. In commercio ne esistono diversi tipi, contenenti ad esempio unicamente proteine di pollo, oppure di manzo, anatra, ecc.

Un’altra patologia gastrointestinale di origine non allergica e purtroppo abbastanza frequente nei barboncini, specie se anziani, è la già citata pancreatite. Si tratta di un’infiammazione del pancreas, spesso indotta da pasti troppo ricchi di grassi (ad esempio avanzi di tavola dati come bocconcini), dall’uso e abuso di alcuni farmaci, dall’obesità o da una predisposizione genetica.
La fase acuta della pancreatite deve obbligatoriamente essere gestita dal veterinario, che indicherà poi gli adattamenti dietetici utili per evitare ricadute, che consistono prevalentemente in:
- una dieta a basso contenuto di grassi, che indicativamente contenga una quantità di grassi inferiore al 10% della sostanza secca, sia che si tratti di cibi industriali sia che si preferisca preparare a casa il cibo per il barboncino;
- utilizzo di proteine altamente digeribili, derivanti quindi da fonti magre come pollo o pesce bianco e di quantità moderate di carboidrati complessi per fornire energia senza sovraccaricare il pancreas;
- eventuale integrazione di enzimi pancreatici, per aiutare la digestione, ma solo se prescritti dal veterinario.
La barboncina nella foto in alto è Camilla (di Antonella Sweetfawn)
Questo articolo è tratto da "IT'S PAPPA TIME!"
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