Come gli esseri umani, anche i barboncini possono essere colpiti da diverse forme di questa grave patologia, la cui frequenza aumenta parallelamente all’età del barboncino.
Ogni disturbo del nostro barboncino che si presenti in maniera continuativa e che non sia possibile attribuire con sicurezza a una causa specifica, deve spingerci a consultare un veterinario. In particolare, segnali d’allarme che devono essere comunicati al veterinario sono la presenza di grumi o protuberanze della pelle che tendono a ingrandirsi, eventuali sanguinamenti, una perdita di appetito e di peso inspiegabili, difficoltà a mangiare o deglutire, letargia e riluttanza all’esercizio fisico, rigidità o zoppia, difficoltà respiratorie e odore sgradevole.
A seconda della tipologia e del grado di diffusione della malattia, il veterinario può ricorrere a diverse terapie, simili a quelle usate per l’uomo, come la chemioterapia e la radioterapia, generalmente abbastanza bene tollerate dai barboncini. Anche la rimozione chirurgica è un’opzione praticabile, soprattutto se il tumore è rilevato in una fase precoce. Se invece il tumore è ormai diffuso, può rivelarsi impraticabile ogni terapia e l’unica soluzione è quella di evitare il più possibile la sofferenza del cane tramite farmaci e, come ultima possibilità, con l’eutanasia.
