È una patologia neurologica frequente in alcune razze di piccola taglia, tra cui il barboncino. I dischi intervertebrali dei cani sono soggetti a una degenerazione naturale con il passare degli anni, ma quando questo decadimento è troppo precoce, si è spesso in presenza di una disidratazione del centro gelatinoso del disco intervertebrale, che perde la capacità di assorbire gli urti e attutirne gli effetti sulla colonna vertebrale.
Nei barboncini è più frequente il tipo I (o estrusione anulare, o Hansen tipo I), caratterizzato da una degenerazione precoce del nucleo polposo, che può iniziare già a 6-7 mesi di vita. Il tipo II della malattia (o protrusione anulare o Hansen tipo II) comprime il midollo spinale, ma si manifesta soprattutto in cani anziani e di taglia maggiore.
Il barboncino colpito dalla malattia può presentare collo o schiena rigidi, testa abbassata, una posizione inusualmente curva o inarcata, può zoppicare o trascinare una o più zampe, avere difficoltà o rifiutarsi di salire su scale, oppure presentare mancanza di coordinazione e tremori frequenti.
La diagnosi non è sempre semplice e può richiedere radiografie, risonanza magnetica, TAC o mielografia per localizzare con precisione la lesione, aspetto fondamentale per il successo del trattamento, specialmente in caso di intervento chirurgico.
Se la malattia è diagnosticata in tempo e i sintomi non sono gravi, il veterinario può suggerire un trattamento conservativo per rallentare la degenerazione, basato su riposo, farmaci antidolorifici e antinfiammatori, vitamine del gruppo B.
Se è indispensabile un intervento chirurgico, esso va seguito da un riposo assoluto di circa un mese e da una fase successiva di riabilitazione.
Se il cane viene portato alla visita veterinaria quando gli arti posteriori hanno già perso la sensibilità, è difficile poterne recuperare la mobilità.
Anche se il barboncino è una razza canina fondamentalmente sana e resistente, sono inevitabili piccoli o grandi problemi di salute, così come accade per gli esseri umani e per gli altri animali.
È però possibile prevenire e limitare le malattie attraverso uno stile di vita corretto – alimentazione sana, esercizio fisico quotidiano, limitazione dei possibili rischi per il cane in casa e all’aperto – e, ancor prima, nell’accertarci al momento dell’acquisto o dell’adozione che il nostro barboncino non abbia già patologie in corso o che i suoi genitori siano affetti da malattie ereditarie.
Tuttavia, come per l’uomo, anche la più attenta prevenzione non garantisce dall’insorgenza di malattie, per cui è importante per il proprietario conoscere le caratteristiche fondamentali delle principali patologie che possono colpire i barboncini, in modo da poter tempestivamente rivolgersi al proprio veterinario di fiducia, che è l’unica persona in grado di identificare con certezza la malattia e determinare l’eventuale trattamento necessario.
Trovi l’elenco delle principali malattie che possono colpire i barboncini in IL BARBONCINO, con descrizione, sintomi e cure di ogni patologia.
