Molti addestratori utilizzano e consigliano di utilizzare un clicker, un economicissimo apparecchio costituito in genere da una scatoletta di plastica al cui interno c’è una linguetta metallica che produce un suono simile a un “clic-clac”[1].
Il clicker va premuto nel momento preciso in cui il cane compie l’azione che stiamo cercando di insegnargli, per poi dargli immediatamente la ricompensa: bocconcino, gioco, carezze o complimenti. È importante non premere il clicker senza ragione o per richiamare l’attenzione del nostro barboncino e non procedere con altri esercizi senza il suo utilizzo: il cane deve abituarsi ad associare quel suono all’aver compiuto l’azione che vogliamo insegnargli.
L’obbiettivo del metodo del clicker è che alla fine il cane assocerà il suono del click, il comando e la ricompensa che lo attende se esegue quanto ci attendiamo da lui. Il vantaggio del clicker consiste nel fatto che emette un suono caratteristico e sempre uguale, evitando confusioni da parte del cane.
[1] Il “clicker training” è un metodo di addestramento utilizzato per molte specie animali, progettato nella prima metà del Novecento da studiosi statunitensi che si basarono sulla teoria dei condizionamenti per addestrare i delfini. Offre il duplice vantaggio di emettere un suono unico sempre riconoscibile e di permettere all’animale di capire qual è l’azione per la quale viene premiato, in quanto può capitare che la ricompensa (qualcosa da mangiare, un giocattolo, delle carezze) venga data quando l’animale ha già cambiato azione e quindi può generare confusione.
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