Al tristissimo evento della morte del proprio amico a quattro zampe è da qualche tempo associato una specie di mito, che ha avuto grande diffusione senza che se ne conoscesse l’autore. Solo nel 2023 la rivista National Geographic ha individuato l’autrice nella signora Edna Clyne-Rekhy, oggi ottantenne, che scrisse nel 1959 questi versi dopo la morte del suo amato cane.
Questo mito è noto come la “leggenda del ponte dell’arcobaleno”, per cui alla morte di un animale domestico particolarmente caro si associa spesso il messaggio: “buon ponte”.
Secondo questa leggenda, gli animali che sono stati amati da un essere umano, dopo la loro morte si risveglierebbero perfettamente risanati da ogni malattia o dolore in un’area che collega la Terra al Paradiso, che per i suoi bellissimi colori è chiamata, per l’appunto, il “Ponte dell’Arcobaleno”.
Lì il nostro barboncino troverà cibo, acqua, caldo e luce, prati e colline sui quali giocare in pace insieme ad altri animali scomparsi. Alla sua piena felicità, però, mancherà la nostra presenza e solo il giorno in cui anche per noi sarà arrivata la fine della vita terrena, il nostro barboncino si staccherà dal gruppo e, correndo velocissimo sui prati, ci raggiungerà e ci riempirà di feste come faceva in vita ad ogni nostro ritorno. E noi, finalmente, potremo riabbracciarlo e accarezzarlo e percorrere il ponte che ci condurrà, insieme, al Paradiso.
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