Al tristissimo evento della morte del proprio cane è da qualche tempo associato un mito che secondo alcuni avrebbe addirittura origine nel mondo degli Indiani d’America, ma che più probabilmente è nato da una poesia in versi liberi, scritta negli anni Ottanta del Novecento da una persona che è rimasta anonima.
Questo mito è noto come la “leggenda del ponte dell’arcobaleno”, per cui alla morte di un animale domestico particolarmente caro si associa spesso il messaggio: “buon ponte”.
Secondo questa leggenda, gli animali che sono stati amati da un essere umano, dopo la loro morte si risveglierebbero perfettamente risanati da ogni malattia o dolore in un’area che collega la Terra al Paradiso, che per i suoi bellissimi colori è chiamata, per l’appunto, il “Ponte dell’Arcobaleno”.
Lì il nostro barboncino troverà cibo, acqua, caldo e luce, prati e colline sui quali giocare in pace insieme ad altri animali scomparsi. Alla sua piena felicità, però, mancherà la nostra presenza e solo il giorno in cui anche per noi sarà arrivata la fine della vita terrena, il nostro barboncino si staccherà dal gruppo e, correndo velocissimo sui prati, ci raggiungerà e ci riempirà di feste come faceva in vita ad ogni nostro ritorno. E noi, finalmente, potremo riabbracciarlo e accarezzarlo e percorrere il ponte che ci condurrà, insieme, al Paradiso.
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